YULE solstizio d'inverno, un appuntamento con una festa &quo

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sideiso
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YULE solstizio d'inverno, un appuntamento con una festa &quo

Messaggio da sideiso »

SOLSTIZIO D?INVERNO: Festa di Luce e di Rinascita
21 dicembre, Solstizio d?Inverno, ? un periodo magico dell?anno celebrato. In Europa era e rimane una delle Feste del Fuoco e si continua a ricordare con tradizioni, come il ceppo e l?albero di Natale, che ripropongono antichi riti di protezione e offerta agli d?i. Oggi, come in antichit?, questa ? una festa di pace e di luce. ? il Natale dell?era cristiana, dove si celebra il Sole Bambino che rinasce per togliendoci dal buio che ci avvolge.
Per i popoli pagani dell?Europa il Solstizio d?Inverno era importante: il mondo germanico la chiamava Yule, che significa ?ruota?; nella tradizione celtica era detta Genimalacta, la ?grande rinascita?; a Roma coincideva con i Saturnali e il ?dies natalis Soli Invicti?, il giorno di rinascita del Sole Invitto.


Solstizio d'inverno
Il solstizio d'inverno cade il 21 dicembre, ? detto il giorno più breve dell'anno, ?il giorno che non ? giorno? poichè segna il punto di frattura fra un semestre e l?altro: il sole tocca il punto più basso dell?orizzonte, cos? questa ? la giornata con le ombre più lunghe. Si dice che anche la sua notte sia più lunga, la più buia dell'anno.
In antichit? il solstizio d?inverno era un?importante festivit? dei popoli pagani, le celebrazioni si prolungavano per più giorni. Veniva chiamato anche Mezz?inverno, Alban Arthuan o Yule.
Yule deriva dalla parola anglosassone ?Yula?, che significa ?ruota? (wheel), la Ruota dell?Anno: per le popolazioni anglosassoni proprio il solstizio marcava l?inizio del nuovo anno. Alban Arthuan ? un termine che ha un?origine druidica, deriva da una Raccolta, codificata in tempi moderni, di antichi aforismi e detti dei Bardi d?Irlanda e Galles. La Raccolta ? anche conosciuta come ?Codice Segreto dei Bardi? e fino a non molto tempo fa a poterne usufruire erano in via esclusiva i membri di associazioni druidiche.

Alban Arthuan
Alban Arthuan indica la rinascita del dio Sole in questo giorno, il termine Alban designa le Feste di Luce. Qualcuno traduce Alban Arthuan con ?la Luce di Art??: si diceva che Re Art? fosse nato il giorno del Solstizio d'Inverno, e il leggendario Re qui si associa al Re del Mondo, il sovrano dello spirito e del tempo, supremo vertice del mondo terreno, un simbolo di reincarnazione portatore di benefici e grandi doni. Un?altra interpretazione dice che Re Art? ha preso il nome del dio gallico Artaius o Artio e che la sua leggenda sia nata dapprima fra i Galli, diffondendosi poi in Galles e in Bretagna. Artaius ? stato identificato con un?altra figura gallese, una divinit? maschile di nome Gwydyon, patrono della magia, della poesia e della musica.
Quale che sia l?origine, la tradizione di rinascita del sole si rinnova attraverso i tempi, le culture, le leggende e le religioni: Re Art? dorme in una grotta segreta in una montagna, successivamente si risveglier? per portare pace e gioia nel mondo; il Re del Mondo rinasce nella Cripta del Tempo, una grotta oscura; e sempre in una grotta nasce Ges? Bambino.

Natale Festa della Luce: la tradizione del ceppo
Alban Arthuan in gallico antico prendeva il nome di Genimalacta (grande rinascita), era Saturnalia nell?antica Roma ed ? il Natale dell?era cristiana.
Quando il Cristianesimo si diffuse, le preesistenti ricorrenze festive si conservarono ma gli antichi riti si sostituirono o s?interpretarono secondo significati conformi alla nuova religione. Avendo adottato il calendario solare romano, la chiesa celebr? la nascita di Ges? al solstizio d?inverno, gi? ?dies natalis Soli Invicti? (il giorno di rinascita del Sole Invitto), e dedic? il solstizio d?estate a San Giovanni, che aveva battezzato il Cristo. Oggi come in antichit?, si tratta sempre di una festa di pace e una celebrazione della luce solare che rinasce dopo il solstizio invernale.
I pagani festeggiavano l'avvento del Sole Bambino bruciando il ceppo nel fuoco e onoravano la Dea nei suoi molti aspetti di Madre. Nel folclore europeo e anche nel cristianesimo, l?antica festa sopravvive nella consuetudine del ceppo di Natale, che si accende con un frammento di quello dell?anno precedente, conservato appositamente; i resti del ceppo proteggono la casa da fulmini e incendi. Sempre dall?antico ciocco deriva il tronchetto di Natale, tipico dolce natalizio in cioccolato, diffuso in tutto il mondo, formato come un piccolo tronco d?albero tagliato. A Natale si possono, inoltre, trarre presagi per l?anno nuovo e in questa notte accadono prodigi, per esempio gli animali parlano nelle stalle e le nuvole nel cielo disegnano il futuro.

Sid

(tratto da trigallia)
Elara
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Messaggio da Elara »

bh? sid..che dire molto bello..mi hai battuto sul tempo^__^

Non sapevo del tronchetto di Natale buonooo:D
elfobianco)O(
Magus Herbae
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Messaggio da elfobianco)O( »

Elezione del Re del Natale.

Il periodo natalizio veniva considerato dagli antichi popoli nordici come un periodo in cui tutto procedeva alla rovescia ed al contrario rispetto agli altri giorni dell'anno.

Ne ? testimonianza una strana cerimonia: l'elezione del Re del Natale. Un tempo esisteva il Re del Natale.
I francesi lo chiamavano "l'Abb? de la Malgouvern?" (Abbate del Malgoverno); mentre per gli scozzesi era l'Abbot of Unreason (Abbate dell'Assurdo). In alcune zone dell'Inghilterra era noto come il Re del Fagiolo, mentre in altre come il Signore del Disordine. Il suo regno poteva durare da Allhallows fino alla vigilia di Candlemas, vale a dire dal 31 ottobre al 2 febbraio, coprendo quindi l'intero periodo invernale. In altri casi non superava i dodici giorni di Natale.
Il Re del Natale era spesso scelto a caso tra la gente del popolo. In passato, infatti, il Natale era un periodo in cui tutto si capovolgeva e ogni persona indossava i panni altrui: i servi diventavano padroni, gli uomini si vestivano da donna, e gli esseri umani diventavano animali. Si organnizavvo delle stupende feste con menestrelli dai colori sgargianti che suonavano liete melodie. E soprattutto si imbandivano delle grandi tavolate con abbondanza di cibi e di bevande. Al tavolo principale era seduto il Re del Natale, che indossava abiti di velluto e pelliccia e un buffo cappello; al suo fianco i compagni lo servivano con cura ed attenzioni esagerate. Agli altri tavoli sedevano, invece i membri della famiglia e tutti gli abitanti del villaggio. Dalle tre del pomeriggio fino alla mezzanotte del primo giorno di baldoria, la rumorosa compagnia beveva e mangiava in un lungo, interrotto banchetto. Per ognuna delle portate i mensetrelli cantavano una melodia diversa. Poi veniva portato in tavola, con grandi cerimonie, il warner, una composizione di zucchero e gesso raffigurante una scena di caccia e una di torneo, che veniva posato proprio di fronte al Signore del Disordine.
Era l'annuncio dei ben venticinque piatti che costituivano il pranzo. I piatti erano il frutto della generosit? dei campi, della foresta e dei fiumi: dalla carne di cervo fresca e salata, ai fagiani, i cigni, i capponi, le lamprede. Tra le portate principali c'erano il pavone, che era stato prima bollito e poi rivestito delle sue piume; la zuppa di grano dolce; gelatine a forma di castello e il bianco mangiare, vale a dire un pollo spezzettato e poi bollito con riso, latte di mandorle e miele. Anche nel bere non mancava una vasta scelta: c'erano i vini di Guienne, Anjou e Poitou e c'era, soprattutto, la buona birra inglese. Il pezzo forte erano comunque i boccali di wassail per il brindisi, straripanti di birra calda, zucchero e spezie. Il vero fulcro del banchetto, annunciato dalle trombe, era per? la testa del cinghiale: disposta su un apposito vassoio, circondata di mele rosse, appoggiata su un nido di rosmarino e timo sorvegliava la compagnia in festa con i suoi occhi di prugne secche. Aveva la mascella rinchiusa in una museruola di giunco e salice, e le zanne di mandorle stringevano un limone. Mentre il contenuto della testa, una sorta di soppressata speziata e piccante, veniva distribuito ai commensali insieme alla birra, il Signore del Disordine dava inizio ai giochi.

Inversione dei ruoli

Sin dall'antichit?, in questo periodo, era uso invertire i ruoli sociali. Nell'antica Roma, in occasione delle Saturnalia (lo Yule romano), gli schiavi potevano bagordare in ogni modo ed esser serviti e riveriti dai loro padroni di ogni giorno. Usanza che pare fosse conservata anche in vari conventi irlandesi dove un novizio veniva eletto per far scherzi all'abate ed ai suoi superiori in genere.
Probabilmente la consuetudine di invertire l'ordine sociale dipendeva dal fatto che in quella notte tutto sembrava sottosopra, anormale..proprio come il buio che dura più del giorno.

Addobbare la casa, giocare assieme e far dono ai bimbi

Nelle isole britanniche e nel nord Europa i bambini venivano condotti di casa in casa con in dono mele e arance aromatizzate con chiodi di garofano, dentro cesti di fronde sempreverdi e spighe di grano spolverate con farina. Le arance e le mele rappresentavano il sole, le fronde sempreverdi l'immortalit?, le spighe il raccolto e la farina era il simbolo del trionfo, della luce e della vita. L'agrifoglio, il vischio e l'edera decoravano le case all'esterno e all'interno. Era un invito agli Spiriti della Natura di unirsi alla celebrazione. Un ramoscello di agrifoglio era tenuto vicino alla porta per tutto l'anno a simboleggiare l'invito perpetuo rivolto alla buona sorte.
A Roma, durante i Saturnalia si giocava a "sortes" (dadi), un antico gioco oracolare per leggere i destini. La moderna tombola ha ereditato questo valore: con i suoi significati scherzosi attribuiti ai 90 numeri, mentre ancor oggi fioriscono le vecchie usanze divinatorie, come quella secondo cui ? possibile trarre pronostici sui 12 mesi dell'anno a venire osservando i 12 giorni che separano il Natale dall'Epifania.

Conoscete altre tradizioni della festa di inverno?

Elfo)O(
Kerridwen
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Messaggio da Kerridwen »

beh ora non mi dilungo più di tanto perchè quello che avete scritto ? molto esauriente.
Nella tradizione celtica a yule si ? soliti fare anche dei doni al popolo fatato: frutta secca, latte, miele. Nel bosco si cercavano alberi che formassero un arco, oppure i tipici cherchi di funghi che mostrano la presenza delle fate e si,lasciavano i propri doni. Lo stesso abete addobbato di frutta e luci era un richiamo per queste creature, oltre ad essere, in quanto abete appunto, un sibolo di nascita. Anche io l'ho fatto l'anno passato solo che invece di cibarie ho decorato delle pigne con del glitter che poi ho appeso ai rami degli alberi del bosco, accompagnate da una pergamena con invocazione. Le fate hanno un giorno specificatamente dedicato a loro, il 31 dicembre
MagOscuro
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Messaggio da MagOscuro »

Dico solo una cosa...MAGNIFICO...
Hermete
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Messaggio da Hermete »

Bene, domani sarà Yule, come ampliamente spiegato ? il Solstizio d'inverno, la rinascita del Dio Sole che ricomincia a scladare la terra e segna il passaggio dalle tenebre alla luce.

Avete presente la ghirlanda che si mette come decorazione, spesso sulla porta? B? rappresenta la "ruota", come appunto la parola "Yule" significa.

Voi come festeggerete/avete festeggiato Yule?

Io accender? una candela bianca e far? una semplice richiesta! Domani porter? le mie offerte che lascer? alla terra.... una cosa molto semplice quindi, non avendo avuto modo di fare qualcosa di più elaborato!


Hermete
Felce
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Messaggio da Felce »

Nella tradizione celtica a yule si ? soliti fare anche dei doni al popolo fatato: frutta secca, latte, miele. Nel bosco si cercavano alberi che formassero un arco, oppure i tipici cherchi di funghi che mostrano la presenza delle fate e si,lasciavano i propri doni.

I cerchi di fiori delle fate^^....ora mi prendete a calci...all'incirca in terzo superiore,accompagnavo un mio amichetto che credeva e crede tuttora nel piccolo popolo,nei boschetti intorno al lago di Castel Gandolfo,portavamo il miele alle fate!
Lo mettevamo dentro a dei gusci di noce e cercavamo i punti dove queste essenze potevano stare....visto mai...mica devono morire di fame U.U,qualcuno a loro ci deve pensare!!giusto?
Berkana
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Messaggio da Berkana »

Giustissimo Felce.
Che cosa carina che facevate.
Io ne approfitto per fare gli auguri di Felice Saturnalia.
Credo che lo festegger? con una consorella il 23 mattina.

Berk
Kerridwen
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Messaggio da Kerridwen »

festeggiamento spostato per inconvenienti ma vi postiamo il ceppo di yule in fase di adoramento!!

Felice yule a tutti anche se in ritardo
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