Messaggioda Chamo » 06/02/2007, 9:20
Concordo con voi nell'accendere una candela ed aiutando con il mio pensiero, ad avvicinarsi alla luce.
Non sono pienamente daccordo con voi nel prendere questa distanza dall'evocazione di questi " defunti" (per intenderci). E' ovvio che non sono al nostro comando e non sono nemmeno un'ufficio informazioni da consultare al bisogno, ne tantomeno un call center, per? non dimentichiamoci che dall'aldil? possono venirci consigli e messaggi atti a far si che la nostra spiritualita si innalzi, si elevi. Questa non ? una forzatura, poichè ci ? data la possibilit? di interagire con loro: spesso vi sono compiti assegnati ad ognuno di noi che non riescono ad essere portati a termine durante l'esistenza terrena, ed in varie occasioni ? successo che l'intervento di un nostro defunto abbia fatto s? che si potesse compiere il disegno karmico, che l'improvvisa dipartita non ha permesso si realizzasse. E' altres? vero che nonostante il nostro tentativo di contattare uno dei nostri cari, ci venga chiaramente detto che non ? possibile, che quest'entità non ha la possibilit? di giungere a noi. Credo siano tante le implicazioni legate al "contattare" i defunti: come ho premesso in tono scherzoso, non si tratta di un gioco e sopratutto non dobbiamo pensare che siano a nostra disposizione. La cautela e la conoscenza di una materia come lo spiritismo e le leggi che governano " il perchè ed il percome" dei contatti che si ottengono, deve essere conosciuto prima di avvicinarsi a questa pratica.
Sempre dai contatti con i defunti, si possono avere dei messaggi che ci arrivano da entità superiori, I Maestri: spesso queste entità hanno rivestito in vita ruoli di particolare importanza dal punto di elevazione spirituale, e nella morte hanno trovato il cammino per affrontare la scala che li porta verso una continua evoluzione ed alta spiritualit? che ha come meta finale, il ricongiungimento con l'uno.
Penso che avolte si traggano delle conslusioni che possono essere giuste, ma in ragione del tipo di approccio che si ha avuto con un contatto spiritico, o con la ricerca dello stesso. Il credo di ognuno di noi ci condiziona involontariamente il pensiero, ed ? per questo che dico, che pur rispettando in assoluto ogni credo, bisognerebbe fare un percorso a ritroso con la mente, alla ricerca del momento del contatto spiritico, e delle ragioni e modalit? con cui ? avvenuto..( se ? avvenuto). Cercare di caomprendere se si ? affrontato questo importante momento con la giusta preparazione e la conseguente giusta disposizione d'animo.
Comunque sia, ? sempre un disocorso che ci deve fare riflettere sulla reale necessit? della ricerca di contatto, le ragioni personali che ci spingono ad innoltrarci per un percorso che segue delle regole non scritte ma precise ed insindacabili. E' vero che esseri umani siamo legati alla "terra" ed alla materialit? che la contraddistingue: da qui dobbiamo comprendere i grandi limiti che il nostro spirito ingabbiato in una forma corporea terrena, si trova ad afrontare. Quando perdiamo unapersona cara, la metabolizzazione del dolore, ? cosa che non in tutti sesgue gli stessi percorsi, ne lo stesso tempo, ed a volte non avviene completamente: questo stato genera un desiderio inconscio di ricerca del caro perduto, in ragione della mancata accettazione del perdita, generando un desiderio egoistico, assolutamente in buona fede ed umanamente comprensibile, ma che ci fa avvicinare alla realt? spiritica in modo sbagliato. Questo ? un'esempio dei più comuni, ma uno dei più chiaramente comprensibili per avere un'idea della migliore disposizione d'animo e di " spirito" ( mi si passi il termine) per ricercare il contatto.
Personalmente credo che lo sforzo di miglioramento, di maturit? e consapevolezza dei nostri limiti spirituali, sia di per s? poca cosa, ma assolutamente importante per cominciare ad avvicinarsi alla realt? spiritica.
Sappiamo bene che le entità ( qualunque esse siano ) che vivono in altri piani, hanno poteri e facolt? illimitate poichè disincarnati, quindi svicolati dalla materia, che gli permettono di leggere, percepire la vibrazione che da noi ? emanata, nonostante i limiti della nostra natura terrena. Questo fa s? che possano valutare se siamo in grado o pronti ad avere un contatto con loro, e spesso sono loro stessi che ci indicano la maniera per ottenerlo.
Un approccio con l'aldil? che nasca dal puro e sincero desiderio di innalzamento spirituale e di ricerca di maturit?, ritengo siano le condizioni per cui ognuno di noi ha la possibilit? di intraprendere questo cammino difficile e delicato:nella consapevolezza dei nostri limiti, spesso vi sono le chiavi per la loro comprensione e possibilit? di superarli.
Come per ogni "dottrina", la conoscenza di ci? che si sta per affrontare ? comunque indispensabile: i tentativi approssimati non daranno certo nessun tipo di riusultato, o quantomeno lo daranno in misura dell'approssimazione stessa. ( spero di essere stato chiaro il più possibile, anche se mi rendo conto che il tema trattato ? complesso e richiederebbe d'affrontatre ogni punto in modo preciso, e sicuramente in altra sede)
chamo
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