Storie sul Salento

Qui si discuterà  di luoghi infestati da strane presenze...

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Plenilunio
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Storie sul Salento

Messaggio da Plenilunio »

Prendendo in considerazione il post precedente ho fatto una piccola ricerca sui vari miti e storie riguardanti la mia terra, trovando un articolo veramente interessante.. Eccolo qui:



"Il personaggio: Matteo Tafuri, filosofo e alchimista nato nel 1452

Matteo Tafuri, nella seconda met? del Cinquecento, era conosciuto come il "Socrate di Soleto". Fu alchimista, filosofo, astronomo, astrologo e scienziato. Nacque a Soleto nel 1452, fu allievo del noto grecista Sergio Stiso di Zollino. Personaggio conosciuto in mezza Europa, trascorse gran parte della vita all'estero: Germania, Spagna e Francia (dove si laure? alla Sorbona), Asia minore, Africa settentrionale etc.

Era celebre come alchimista alla corte parigina, in contatto con tutti gli ermetici del tempo. Ad un certo punto della sua vita decise di tornare a Soleto dove insegn? latino, greco, letteratura, fisica e matematica.

Ma anche qui fu rintracciato da tanti aspiranti alchimisti che volevano apprendere i suoi segreti. Ci? lo fece finire sotto la scure dell'Inquisizione con l'accusa di stregoneria. Nel centro storico di Soleto, presso la sua casa si legge l'iscrizione: "umile son et umilt? me basta. Dragon diventaro se alcun me tasta".

Secondo la leggenda fu Tafuri a creare dal nulla ed in una notte sola la Guglia Orsini (cio? il campanile).

Chiamate dall'alchimista le streghe che ricamarono febbrilmente la trama delle sculture. Invocato potentemente schiere di diavoli alati, al lume di fiaccole, trasportarono i massi scolpiti, gli steli delle colonne, le architravi istoriate etc. L'impresa riusc? per un pelo, anzi, al canto del gallo quattro diavoli rimasero pietrificati ai quattro angoli del campanile ed ancora oggi si possono vedere sulla balaustra merlettata del terzo piano.


Al di l? di Matteo Tafuri, comunque, per la Terra d'Otranto Soleto ? sempre stato il luogo di residenza di "macari" (maghi e streghe).

Qui si custodiscono, secondo la tradizione, migliaia di segrete formule magiche. Un dato che sarebbe confortato anche dalla storia. Basta guardare la chiesa di Santo Stefano che mostra il giudizio universale; un altorilievo del diavolo e - tra le iscrizioni greche affrescate il codice magico-religioso per la benedizione delle acque del Nilo.


Il noce di Uggiano e il fumo di Oria. Il Salento stregato.

Le streghe in Puglia sono di casa da sempre. I luoghi misteriosi. non si contano cos? come le presenze stregonesche. I luoghi più frequentati dalle streghe tracciano un lungo itinerario.

Ad Uggiano si riunivano presso il "noce del mulino a vento". In paese c'era una celebre locandiera strega che riuniva le sue amiche per il sabba.

Una notte di luna piena, con la locanda piena di clienti, il marito si trov? in difficolt?. La "panicotta" era finita e la moglie era uscita per il sabba stregonesco. L'uomo conosceva il segreto della moglie e cos? pens? bene di ungersi con il magico unguento nascosto in casa e di recarsi presso il noce del mulino a vento. Giunto sul posto, per?, sbagli? la formula ed invece di dire "sotto acqua e sotto vento/sotto il noce del mulino a vento" pronunci?: "sopra acqua e sopra vento/sopra il noce del mulino a vento".

Improvvisamente fu risucchiato in aria a testa in gi?. A gambe levate ed ondeggiando nel vuoto si rivolse alla moglie chiedendo la ricetta. La donna rispose senza preoccuparsi e poi lo fece cadere per terra. In effetti, fu una fortuna l'errore commesso dall'uomo.

In caso contrario, infatti, sarebbe stato costretto a ballare per tutta la notte e - non essendo una strega - sarebbe morto stremato.

Da Uggiano a Giuggianello, dove le streghe si riuniscono presso il "Letto della Vecchia". Il magico masso che si accompagna con il "piede d'Ercole" e con il "forficiddru" (che sarebbe l'anello del fuso della vecchia) ricordano la presenza in questo luogo di una delle materializzazioni della Dea Madre. I dintorni sono cosparsi di dolmen e menhir, ma ? proprio in questo luogo che le streghe svolazzano.


Dalle antiche streghe si pu? passare a quelle moderne che riscoprono luoghi tradizionalmente magici del Salento.


A fine luglio dello scorso anno si verific? un furto sacrilego nel santuario della Madonna Assunta a Marina Serra di Tricase. Una giovane donna romana, di nome Bianca ed adoratrice di Satana, confess? dei preparativi per un rito presso l'antica "Chiesa dei diavoli". La Chiesa Nuova, che si trova lungo la strada per Tricase Porto, nasce con un inganno al Diavolo perpetrato dal principe di Tricase. Quest'ultimo, pur di avere la chiesa in una sola notte, promise di dar da mangiare un'ostia consacrata ad un caprone (simbolo del diavolo). Il diavolo costru? la chiesa in una notte, ma il principe non mantenne la promessa. Da allora il luogo ? considerato quantomeno misterioso.

Continuando l'itinerario dei luoghi misteriosi si pu? andare anche a Lecce dove, presso la chiesa di San Francesco di Paola, ? scolpito un diavolo che urla in ricordo di un'antica presenza demoniaca che insidiava le pie donne della zona.

Da Lecce ad Oria per visitare il castello animato da fantasmi, streghe ed una nebbia misteriosa. Oria fuma e Francavilla guarda. Una foschia si addensa spesso sul castello di Oria e sulla citt?.

Durante la seconda guerra mondiale i piloti americani non riuscirono a bombardarla proprio a causa di questa densa cortina fumogena. Il fenomeno ? legato ad un antichissimo incantesimo tramandatoci dallo storico Stradone. I cretesi decisero di fondare la citt? di Hyrie (l'attuale Oria) dotandola anche di una poderosa cinta muraria. Ma le mura, appena terminate, crollavano immediatamente.

Il re, chiese consiglio ai suoi sacerdoti i quali, dopo aver consultato gli oracoli, spiegarono che bisognava cementare le fondamenta delle mura con il sangue di una vergine. Tutti gli abitanti di Oria nascosero i loro figli cercando di salvarli dalla morte. Purtroppo una madre, vedova e molto povera, secondo alcuni conoscitrice delle arti magiche, fu costretta a lasciare la sua giovane figlia da sola per potersi recare nel bosco in cerca di legna da ardere. Cos? la bimba, stanca di starsene chiusa in casa, apr? la porta e si mise a giocare in strada. Fu catturata dai soldati e con il suo sangue fu impastata la malta da porre sotto la prima pietra delle mura.

La madre al suo ritorno scopr? la disgrazia che era capitata alla figlia ed impazz? dal dolore. Fu allora che lanci? un anatema: "possa tu Oria fumare nei secoli come arde e brucia oggi il mio cuore". Da allora, appunto, Oria fuma e Francavilla guarda.

Ma anche spostandosi verso Taranto i misteri non mancano. Ad esempio a Monteparano, in una villa fin de si?cle dall'architettura liberty, pullulano fantasmi e apparizioni. Addirittura, nella camera da letto, periodicamente si manifestano i segnali di un antico funerale: si accendono quattro candele ai quattro lati del letto e sulle sedie si materializzano tanti cappelli neri.

Per finire si pu? andare a Trani. Nel castello, infatti, si pu? incontrare Armida. ? una dama dai capelli scuri e dagli occhi azzurri che, innamoratasi di un cavaliere, venne scoperta dal marito. Quest'ultimo pugnal? l'amante e la rinchiuse in una cella dove mor?. ? da allora che il suo spettro vaga per il castello, per? ? molto socievole. Pare che si faccia avvicinare e, addirittura, sfiorare. Per chi vuol provare questo brivido ? un appuntamento da non perdere. "



Tratto da Tutto-Salento.Leonardo.it
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