Dopo avere letto il post di Angelus sulla chiromanzia, mi ? venuto spontaneo pensare alla divinazione in generale, ed al nostro modo di rapportarci con chi ci chiede un consulto: siano Tarocchi, Pendolo, Chiromanzia, Capnomania....o qualsiasi altro metodo usato.
Certamente sarà successo almeno una volta, di trovarsi di fronte una persona che ci chiede un consulto, magari su argomenti mirati della sua vita privata, ed all'improvviso ci troviamo a dover "vedere" e fare i conti con una disgrazia, oppure con una morte che si presenta chiara e coinvolge l'ambito familiare di questa persona; oppure ci troviamo davanti ad un incidente o comunque una disgrazia che causer? conseguenze piuttosto drammatiche, senza per questo significare la morte. Il problema più grande a questo punto ? il "come dire", "come avvisare", come " annunciare" a questa persona, del prossimo avvicinarsi di una terribile situazione? Premetto che trattandosi di una disgrazia, o di una morte, o incidente, il messaggio che riceviamo deve essere chiaro, chiarissimo e non deve dare adito al bench? minimo dubbio da parte nostra, altrimenti va da se che non si presenta l'occasione di " avvisare " al riguardo. In caso si trattasse di una chiara percezione, precisamente collocata nell'ambito dei fatti per i quali si ? stati consultati, nemmeno il nostro volto dovrà tradire lo sconcerto ed il disagio che tali " percezioni " causano.
Come inserire in un contesto discorsivo che tratti di lavoro, o andamento familiare, la notizia di una imminente disgrazia?
E' il caso di dire ci? che si ? percepito chiaramente, in ragione della seriet? e rispetto della divinazione stessa? E' il caso di avvisare l'ignaro consultante in ragione della sincerit? che la divinazione impone? E' il caso di "dire" tutto ci? che si percepisce in rispetto della stessa persona che ci consulta? Certo ? una situazione che crea non poco disagio in chi divina, e pone in una condizione di incertezza piuttosto grave, condizionata dalla possibilit? di commettere errore involontario, pur con tutta la buona fede del mondo. La delicatezza di questa situazione ? da gestire con molto tatto e moltissima maturit?, tenendo conto della personalit? di chi ci sta di fronte: una persona che ci consulta e che abbia fede in ci? che facciamo, sarà molto più sensibile alle nostre risposte e vaticinii, quindi riceverebbe un colpo tremendo dalla nostra "brutta" notizia; colpo dal quale non ? facile immaginare le conseguenti reazioni del consultante. Esiste, o possedete un vostro codice etico nel caso vi troviate in questa situazione?
Un altro problema che ci pone in una situazione ambigua ? anche l'assumersi la responsabilit? di NON dire, pur avendo la netta e chiara visione di ci? che sta per abbattersi sulla tranquilla vita del consultante, e che potrebbe modificare la sua stessa vita ( non necessariamente in peggio). La cautela con la quale ho sempre affrontato ogni mia divinazione su richiesta, mi ha posto spesso davanti a queste domande, e non sempre sono riuscito a trovare la risposta migliore, il modo più consono di destreggiarmi tra la gravit? di una notizia, ed il metodo con cui rivelarla senza sconvolgere più di quanto non sconvolga la notizia stessa . Il mantenere l'autocontrollo e non rivelare dalla gestualit? fisica le nostre emozioni, ? un atteggiamento da osservare in ogni momento della divinazione, in quanto non siamo altro che tramiti e per questo lontani da ogni coinvolgimento privato ed emozionale: in certo qual modo ci permette di pensare alla migliore strategia da usarsi nel preparare il consultante a ricevere una brutta notizia. Come pensate si debba gestire una situazione cos? difficile e delicata? Dire tutto con tatto e delicatezza, o tacere e svicolare dal messaggio disgraziato, evitando di sconvolgere, ma evitando di informare completamente l'interessato. E' anche vero che sta a noi valutare se il consultante ? una persona dalla personalit? forte o debole, ed in caso noi lo conosciamo il lavoro non ? difficile, ma se si tratta di una consultante sconosciuto? Oltre all'onere di decidere se dire o no, dovremo anche valutare il tipo di persona che ci consulta.
Credo che queste mie domande e considerazioni siano quantomeno legittime, e credo che almeno una volta tutti voi vi siate trovati ad affrontare una situazione simile.
chamo
divinare: dire o non dire?
Moderatore: CONGREGA
divinare: dire o non dire?
Chamo
...no juegues con la oscuridad si quieres salir victorioso.....
...no juegues con la oscuridad si quieres salir victorioso.....
hullalaà .. nessuno ha risposto?.. beh mi propongo io come lapidabile allora (HIHI)
allora secondo me è giusto dire tutto ciò che si è visto nelel carte ( o in un qualunque altro mezzo divinatorio)... certo usando molta delicatezza e tatto ( non certo dire "creperai domani!!!!!! -_-) questo perchè si potrebeb voler fare tesoro del tempo concesso .. saperlo in anticipo potrebbe farci affrontare melgio la cosa ( per quanto difficile e "filosofico" possa esser eil mio pensiero)
allora secondo me è giusto dire tutto ciò che si è visto nelel carte ( o in un qualunque altro mezzo divinatorio)... certo usando molta delicatezza e tatto ( non certo dire "creperai domani!!!!!! -_-) questo perchè si potrebeb voler fare tesoro del tempo concesso .. saperlo in anticipo potrebbe farci affrontare melgio la cosa ( per quanto difficile e "filosofico" possa esser eil mio pensiero)
Non sono completamente d'accordo..secondo me dicendo tutto, anche se con delicatezza, si potrebbe traumatizzare il nostro interlocutore che, invece di far tesoro del tempo rimasto (a lui o al suo familiare), potrebbe andare in depressione e disperarsi, oppure potrebbe perdere la fiducia in noi, accusandoci della morte imminente che lo riguarda da vicino (come se l'avessimo "causata" noi).
Con ciò non voglio dire che bisogna tacere, altrimenti la situazione si rivolterebbe nuovamente a nostro svantaggio, cioè potremmo sentirci dire che non avevamo previsto un evento così negativo.
Secondo me bisogna dire, ma non far capire. Ovvero, avvertire chi ci ha chiesto il consulto di un imminente avvenimento particolarmente oscuro che lo riguarda (o riguarda qualcuno a lui caro), ma che non ci è dato sapere quale sia questo evento.
Poi è chiaro che se conosciamo l'interlocutore e, quindi, sappiamo se è particolarmente sensibile o meno, abbiamo ancora più mezzi per decidere il modi di porci con lui.
Con ciò non voglio dire che bisogna tacere, altrimenti la situazione si rivolterebbe nuovamente a nostro svantaggio, cioè potremmo sentirci dire che non avevamo previsto un evento così negativo.
Secondo me bisogna dire, ma non far capire. Ovvero, avvertire chi ci ha chiesto il consulto di un imminente avvenimento particolarmente oscuro che lo riguarda (o riguarda qualcuno a lui caro), ma che non ci è dato sapere quale sia questo evento.
Poi è chiaro che se conosciamo l'interlocutore e, quindi, sappiamo se è particolarmente sensibile o meno, abbiamo ancora più mezzi per decidere il modi di porci con lui.
Assolutamente si, se si decide di fare i Tarocchi ad un'altra persona bisogna essere trasparenti e sinceri, non si può e non si deve omettere alcunchè.E' il caso di "dire" tutto ciò che si percepisce in rispetto della stessa persona che ci consulta?
Tanto che prima della lettura si deve chiedere la conferma a continuare la divinazione o meno.
Apophis