Uno dei miei compagni si getta nel burrone dicendo che desiderava avvicinarsi agli scavi. Atterr? in piedi circa 25 metri più sotto senza farsi nulla (solo nei sogni accadono certe cose
). Io decisi di seguirlo nonostante gli avvertimenti dei compagni che mi avvertivano della pericolosit? dell'azione; sbagliai la lunghezza del salto e cominciai a cadere nel baratro, ma al posto di scontrarmi a terra, in prossimit? degli scavi archeologici, oltrepassai il terreno come se fosse "immateriale" e mi ritrovai a cadere nel buio. Arrivai senza troppi danni, dopo una caduta piuttosto lunga, su una enorme roccia di pietra grigia scura.Guardai verso l'alto e vidi l'antica struttura erosa dal tempo (come se la terra fosse trasparente, tant'? che filtrava persino il sole), e verso il basso vidi la stessa struttura, ma nel suo splendore originale.
Dall'alto i miei compagni chiamavano il mio nome. Io dissi loro di non preoccuparsi per me e che sarei sceso ancora più in profondit?.
Mi tuffai ed atterrai in uno spiazzo di pietra dura ed opaca color verde acqua. Ero circondato dalle statue di metalli preziosi di tre divinit? egizie: una con la testa di un gatto alla mia destra, una con la testa di falco di fronte a me ed una con la testa di sciacallo alle mie spalle: ho identificato solo Anubis e Bast (almeno credo), ma quella con la testa di falco non si chi fosse (non sono mai stato attratto dalla cultura egiziana quindi non l'ho studiata).
Intorno a quel piazzale di dimensioni relativamente ristrette c'erano 5 piramidi, delle quali una completamente nera, un colore molto intenso, ma che rifletteva la luce del sole.
Io chiesi a me stesso cosa fosse quel posto e di colpo, come in risposta alla mia domanda, il sole acceler? il proprio cammino. L'ombra delle piramidi creava una specie di meridiana sulla piazza andando ad illuminare una alla volta le tre statue, a seconda della posizione del sole.
Io intu? che quella caratteristica scandiva cronologicamente la venerazione dei sacerdoti che un tempo abitavano quel posto (al mattino veneravano Bast, a mezzogiorno il dio-falco e la sera Anubis). Avvertii immediatamente la sacralit? del posto e mi sentivo onorato di poterlo vedere con i miei occhi. Sentivo lo sguardo degli Dei su di me.
Chiamai i miei compagni ed essi si tuffarono, ma essi iniziarono a girovagare come turisti stupidi per la struttura, trafugando pietre e vandalizzandola. Io venni colto da un furore quasi cieco e mi posi al centro di un altro piazzale, invocando le tre divinit? affinch? scacciassero gli intrusi, ma in tutta risposta mi dissero con una gran voce che proveniva dalle statue:
"TU hai chiamato questi intrusi. Essi distruggeranno il tempio e TU dedicherai la tua vita a ricostruirlo. Questa ? la tua punizione.".
Mi svegliai urlando di rabbia.
Che ne pensate?
