Discussione sul "Pensiero"
Moderatore: CONGREGA
Discussione sul "Pensiero"
Come definire il pensiero se non come uno strumento portentoso ed infinito? sicuramente potremo definire la sua concezione mediante molti altri aggettivi, ma credo che nessuno me ne voglia se cerco di raggrupparli in un unico termine, anche se fin troppo generale: sconosciuto.
Perch? aprire un post a riguardo? L?argomento pu? sembrare banale secondo molti, presuntuoso per altri.
Beh, avrei piacere che si sviluppasse una discussione importante che possa prendere man mano i vari aspetti che caratterizzano questa straordinaria e spesso sottovalutata ?operazione della mente?, analizzandoli ognuno in modo da poter dare uno spunto di riflessione a chi non vi ha mai posto attenzione, e progredire nella riflessione per chi vi ha gi? tracciato delle personali linee di studio.
Il punto da cui volevo iniziare la discussione, deriva da una situazione avvenutami pochi giorni fa:
stavo riflettendo su un qualche aspetto personale rapportato agli eventi naturali, ed ecco che la mia riflessione mi ha portato ad apprendere un qualcosa, a farmi luce su un punto oscuro, donandomi un momento di soddisfazione.
Solitamente scrivo ogni cosa colpisca particolarmente la mia attenzione, ma quella volta non l?ho fatto? conseguenza? Quella piccola conquista ? ricaduta nell?oblio della mia mente.
Il giorno seguente, svolgendo qualche azione, improvvisamente ricordai che il giorno prima avevo pensato qualche cosa di importante? ma il dettaglio non mi giungeva chiaro!
Ecco allora che automaticamente la mia attenzione si ? ?spostata? alla domanda ?perchè non ricordavo più un qualcosa che mi aveva tanto colpito il giorno prima?, mettendomi in seguito a riflettere sul pensiero in generale.
Non ? facile scrivere quali e quanti siano state le connessioni che ho fatto e che mi hanno portato ad alcune considerazioni finali, quindi onde evitare di fare confusione e di non rendermi chiaro riporter? solamente gli ?effetti? derivanti dalla mia attivit? cerebrale che, non nascondo, sovente sia contorta
Insomma, mi sono chiesto SE DAVVERO LA NOSTRA MENTE PUO? DIMENTICARE UN QUALCOSA CHE LEI STESSA HA ELABORTAO.
Questa domanda mi appariva talmente impossibile, o meglio, illogica che ho cercato di venirne a capo in qualche modo, mediante le poche conoscenze di cui posso disporre anche in ramo psicologico.
Se consideriamo il principio che: Niente si crea, niente si distrugge ma tutto si trasforma/modifica, mi viene da dire che ? impossibile che quel pensiero si sia volatilizzato cos?, estraniandosi dalla mia coscienza.
Sappiamo che tal principio ? vero, quindi ne deriva che il pensiero non ? stato creato dalla mente in quanto deriva dall?osservazione con conseguente riflessione di un qualcosa che esiste gi? e solo in un dato momento viene recepito dall?uomo.
?Niente si distrugge?, quindi il pensiero che ? giunto alla nostra coscienza, non pu? cancellarsi? per? pu? allontanarsi e relegarsi alla sfera incosciente dell?individuo.
In psicologia sappiamo che tal fenomeno si verifica quando un?azione subita, o pensiero, toccano le emozioni più profonde di una persona, procurandogli disagi (ad esempio quando non si ha un buon rapporto coi genitori, fino ad arrivare al desiderio della loro morte, ma questo pensiero, poichè ritenuto immorale dallo stesso individuo da cui ? scaturito, viene rimosso e relegato alla sfera incosciente, procurando poi delle cause patologiche).
In questo caso per? il pensiero mi aveva portato addirittura ad un momento di piacere, quindi cosa pu? averlo allontanato da me?
Le ipotesi sono varie, ad esempio potrei non essere stato pronto per accedere a tale ?verit??, ma credo che ancor più sia un?altra la spiegazione di tal fenomeni (almeno nel mio caso).
Il ?pensiero recepito?, allontanandosi, mi ha aperto le porte ad un?altra riflessione (di cui il post ne ? prova!!), quindi ecco che ammettiamo la veridicit? della frase finale del principio sopra esposto ?Tutto si trasforma?.
Voi cosa ne pensate? Avete vostre opinioni a riguardo, o se preferite, ampliate il discorso sul pensiero?
Hermete
Perch? aprire un post a riguardo? L?argomento pu? sembrare banale secondo molti, presuntuoso per altri.
Beh, avrei piacere che si sviluppasse una discussione importante che possa prendere man mano i vari aspetti che caratterizzano questa straordinaria e spesso sottovalutata ?operazione della mente?, analizzandoli ognuno in modo da poter dare uno spunto di riflessione a chi non vi ha mai posto attenzione, e progredire nella riflessione per chi vi ha gi? tracciato delle personali linee di studio.
Il punto da cui volevo iniziare la discussione, deriva da una situazione avvenutami pochi giorni fa:
stavo riflettendo su un qualche aspetto personale rapportato agli eventi naturali, ed ecco che la mia riflessione mi ha portato ad apprendere un qualcosa, a farmi luce su un punto oscuro, donandomi un momento di soddisfazione.
Solitamente scrivo ogni cosa colpisca particolarmente la mia attenzione, ma quella volta non l?ho fatto? conseguenza? Quella piccola conquista ? ricaduta nell?oblio della mia mente.
Il giorno seguente, svolgendo qualche azione, improvvisamente ricordai che il giorno prima avevo pensato qualche cosa di importante? ma il dettaglio non mi giungeva chiaro!
Ecco allora che automaticamente la mia attenzione si ? ?spostata? alla domanda ?perchè non ricordavo più un qualcosa che mi aveva tanto colpito il giorno prima?, mettendomi in seguito a riflettere sul pensiero in generale.
Non ? facile scrivere quali e quanti siano state le connessioni che ho fatto e che mi hanno portato ad alcune considerazioni finali, quindi onde evitare di fare confusione e di non rendermi chiaro riporter? solamente gli ?effetti? derivanti dalla mia attivit? cerebrale che, non nascondo, sovente sia contorta
Insomma, mi sono chiesto SE DAVVERO LA NOSTRA MENTE PUO? DIMENTICARE UN QUALCOSA CHE LEI STESSA HA ELABORTAO.
Questa domanda mi appariva talmente impossibile, o meglio, illogica che ho cercato di venirne a capo in qualche modo, mediante le poche conoscenze di cui posso disporre anche in ramo psicologico.
Se consideriamo il principio che: Niente si crea, niente si distrugge ma tutto si trasforma/modifica, mi viene da dire che ? impossibile che quel pensiero si sia volatilizzato cos?, estraniandosi dalla mia coscienza.
Sappiamo che tal principio ? vero, quindi ne deriva che il pensiero non ? stato creato dalla mente in quanto deriva dall?osservazione con conseguente riflessione di un qualcosa che esiste gi? e solo in un dato momento viene recepito dall?uomo.
?Niente si distrugge?, quindi il pensiero che ? giunto alla nostra coscienza, non pu? cancellarsi? per? pu? allontanarsi e relegarsi alla sfera incosciente dell?individuo.
In psicologia sappiamo che tal fenomeno si verifica quando un?azione subita, o pensiero, toccano le emozioni più profonde di una persona, procurandogli disagi (ad esempio quando non si ha un buon rapporto coi genitori, fino ad arrivare al desiderio della loro morte, ma questo pensiero, poichè ritenuto immorale dallo stesso individuo da cui ? scaturito, viene rimosso e relegato alla sfera incosciente, procurando poi delle cause patologiche).
In questo caso per? il pensiero mi aveva portato addirittura ad un momento di piacere, quindi cosa pu? averlo allontanato da me?
Le ipotesi sono varie, ad esempio potrei non essere stato pronto per accedere a tale ?verit??, ma credo che ancor più sia un?altra la spiegazione di tal fenomeni (almeno nel mio caso).
Il ?pensiero recepito?, allontanandosi, mi ha aperto le porte ad un?altra riflessione (di cui il post ne ? prova!!), quindi ecco che ammettiamo la veridicit? della frase finale del principio sopra esposto ?Tutto si trasforma?.
Voi cosa ne pensate? Avete vostre opinioni a riguardo, o se preferite, ampliate il discorso sul pensiero?
Hermete
Secondo me, esiste una dimensione parallela a questa ove i pensieri diventano oggetti solidi, e vanno a formare un universo dove essi vivono. Un pensiero negativo sarà una nuvola nera, l'amore per un bimbo, in quel mondo , si trasformer? in un campo di fiori... nei cieli di questa dimensione si vibrano le mirabolanti macchine volanti inventate da Leonardo, vi camminano le creature dei nostri sogni e dei nostri incubi, i personaggi delle infinite storie fantastiche, e vi albergano i cosiddetti eggregori.
Questa dimensione parallela trova i suoi punti di contatto con la nostra materiale attraverso la mente delle creature che la abitano. Tanto più ? ampia la mente, tanto più spesso questi oggetti mentali passeranno attraverso di essa; per questo si pu? dire che sono le idee a trovare noi, talvolta.
Folgoranti e passeggere illuminazioni si affacciano nella nostra mente lasciandoci quell'effimera sensazione di realizzazione, per poi svanire cos? com'era arrivata. Un mondo in continuo movimento che ci sfiora giocosamente.
Uno di questi oggetti aveva trovato la porta della tua mente, Hermete, e vi era passato attraverso, per poi dirigersi altrove.
Il dono della scrittura ? una di quelle cose che gli Dei hanno voluto darci per fissare questo passaggio anche nel mondo materiale, perchè le idee si muovono più in fretta della nostra capacit? di memorizzazione.
Bennato cant?: "Ogni favola ? un gioco, e se ti fermi a giocare, dopo un po', lasciala andare.". Le idee sono cos?: non puoi trattenerle a lungo perchè hanno tanti posti da visitare, tante soglie da varcare.
Affascinante la mia follia, nevvero?
Questa dimensione parallela trova i suoi punti di contatto con la nostra materiale attraverso la mente delle creature che la abitano. Tanto più ? ampia la mente, tanto più spesso questi oggetti mentali passeranno attraverso di essa; per questo si pu? dire che sono le idee a trovare noi, talvolta.
Folgoranti e passeggere illuminazioni si affacciano nella nostra mente lasciandoci quell'effimera sensazione di realizzazione, per poi svanire cos? com'era arrivata. Un mondo in continuo movimento che ci sfiora giocosamente.
Uno di questi oggetti aveva trovato la porta della tua mente, Hermete, e vi era passato attraverso, per poi dirigersi altrove.
Il dono della scrittura ? una di quelle cose che gli Dei hanno voluto darci per fissare questo passaggio anche nel mondo materiale, perchè le idee si muovono più in fretta della nostra capacit? di memorizzazione.
Bennato cant?: "Ogni favola ? un gioco, e se ti fermi a giocare, dopo un po', lasciala andare.". Le idee sono cos?: non puoi trattenerle a lungo perchè hanno tanti posti da visitare, tante soglie da varcare.
Affascinante la mia follia, nevvero?
Sul piano astrale intendi? Secondo me per? non ? esatto parlare di oggetti solidi in quanto equivale a parlare di materialit?, inutile al di fuori della nostra realt?. Sarei più concorde a parlare di oggetti che divengono reali (su un altro piano a noi impercettibile, se fossero solidi sarebbero percettibili anche a noi).Secondo me, esiste una dimensione parallela a questa ove i pensieri diventano oggetti solidi, e vanno a formare un universo dove essi vivono.
Hermete
Un post contorto come ? solito tuo Hermete ^_^
Capita spesso anche a me pensare qualcosa d'illuminante e scordarlo poco dopo, spesso mi rispondo dicendo che infondo tanto illuminante non era, ed ? per questo che l'ho gi? dimenticato, perchè quel che ? illuminate ora ? scontato domani.
Quindi l'illuminazione ? passata perchè gi? dentro di me.
Non so se sono stata chiara, ma mi piace pensare che quel che penso ? qualcosa che esiste fuori e dentro di me, se l'ho dimenticata, non vuol dire che l'ho persa.
Non si pu? scrivere tutto, ci sono momenti in cui dobbiamo affidarci solo alla nostra instabile memoria e se anch'essa ci fa dispetto, possiamo contare sul nostro inconscio che la cela e semmai la svela nel momento più opportuno.
Perch? s?, avviene anche questo, scordiamo un pensiero che poi risorge al momento giusto...tutto il resto forse non era poi cos? importante.
Berk
Capita spesso anche a me pensare qualcosa d'illuminante e scordarlo poco dopo, spesso mi rispondo dicendo che infondo tanto illuminante non era, ed ? per questo che l'ho gi? dimenticato, perchè quel che ? illuminate ora ? scontato domani.
Quindi l'illuminazione ? passata perchè gi? dentro di me.
Non so se sono stata chiara, ma mi piace pensare che quel che penso ? qualcosa che esiste fuori e dentro di me, se l'ho dimenticata, non vuol dire che l'ho persa.
Non si pu? scrivere tutto, ci sono momenti in cui dobbiamo affidarci solo alla nostra instabile memoria e se anch'essa ci fa dispetto, possiamo contare sul nostro inconscio che la cela e semmai la svela nel momento più opportuno.
Perch? s?, avviene anche questo, scordiamo un pensiero che poi risorge al momento giusto...tutto il resto forse non era poi cos? importante.
Berk
Per la nostra mente non va proprio cos?.Se consideriamo il principio che: Niente si crea, niente si distrugge ma tutto si trasforma/modifica, mi viene da dire che ? impossibile che quel pensiero si sia volatilizzato cos?, estraniandosi dalla mia coscienza.
Il nostro cervello fa una concatenazione di pensieri legati da parole chiave,a ogni parola chiave si associa un suono o un'immagine oppure un colore!
Spesso vi sarà capitato di ricordarvi qualcosa guardando o ascoltando qualcosa!
E' perchè il nostro cervello funziona per impulsi "elettrici" tradotti in suoni e immagini,senza questi richiami probabilmente non ci ricordemmo nulla!E' memoria!
Poi se vogliamo andare sul filosofico,si pu? dire che la cosiddetta illuminazione avviene perchè nella nostra testa viene a crearsi un attimo di stasi temporale creato dall'incontro del Tempo e dell'Antitempo che manifesta la situazione del Presente.
E' un'attimo che se riusciamo a incatenarlo a un immagine forse ruisciamo a ricordarlo e non ? detto che non lo ricorderemo in futuro!
Non credo ci sia una realt? parallela dove vanno i nostri pensieri e se c'? ? quella del sogno dove rielaboriamo sempre tutto.