Orrendi crimini anitialiani.

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Nechesherion
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Orrendi crimini anitialiani.

Messaggio da Nechesherion »

Oggi il 10 Febbraio ? una data che pochi, purtroppo ricordano, e sulla quale per troppo tempo vi ? calato il silenzio.
Lo scopo di questo post e quello di ricordare, nel giorno della memoria, le migliaia di Italiani, nostri connazionali, che furono massacrati e le migliaia che furono costrette a emigrare, per sfuggire dalla ceca furia repressiva Titina.
Qu? ho riportato un articolo tratto da "resistenza italiana":



Le Foibe e la questione di Trieste:

Le foibe devono il loro sinistro significato all'uso che ne fecero i partigiani jugoslavi durante e dopo la II guerra mondiale. Erano fosse comuni per esecuzioni sommarie collettive, in gran parte di italiani. Talvolta le vittime venivano fucilate subito dopo l'arresto. Altre volte venivano prima smistate ai campi di prigionia, dove giacevano in condizioni disumane: frustati, bastonati, denutriti, spesso costretti a picchiarsi fra loro per un pezzo di pane e per il divertimento dei loro sequestratori, i prigionieri venivano solitamente uccisi a coppie, legati sull'orlo della foiba e falciati con la mitragliatrice.

Le prime foibe: autunno del '43:

Il fenomeno inizi? nell'autunno del '43, subito dopo l?armistizio, nei territori dell?Istria, abbandonati dai soldati italiani che li presidiavano e non ancora sotto il controllo dei tedeschi, quando i partigiani delle formazioni slave, ma anche gente comune, per lo più delle campagne, fucilarono o gettarono nelle foibe centinaia di cittadini italiani, bollati come ?nemici del popolo?. Il numero delle vittime non ? quantificabile con precisione. Comunque dovrebbero essere un migliaio tra infoibati, caduti nelle zone costiere e dispersi in mare.

Le foibe di aprile-giugno '45:

Le foibe, per?, ebbero la loro massima intensit? nei quaranta giorni dell'occupazione jugoslava di Trieste, Gorizia e dell'Istria, dall'aprile fino a met? giugno '45, quando gli Alleati rientrarono a Trieste occupata dalle milizie di Tito. Tra marzo e aprile, alleati e jugoslavi si impegnarono nella corsa per arrivare primi a Trieste. Vinse la IV armata di Tito che entr? in citt? il 1? maggio alle 9.30. Suppergi? nelle stesse ore i titini occupavano anche Gorizia. Dei partigiani garibaldini non c?era traccia. Erano stati dirottati verso Lubiana e gli fu permesso di rientrare nella Venezia Giulia soltanto venti giorni dopo. A cose fatte. Come scrive Gianni Oliva, gli ordini di Tito e del suo ministro degli esteri Kardelj non si prestavano a equivoci: ?Epurare subito?, ?Punire con severit? tutti i fomentatori dello sciovinismo e dell?odio nazionale?. Era il preludio alla carneficina, che non risparmi? nemmeno gli antifascisti di chiara fede italiana, nemmeno membri del Comitato di liberazione nazionale.
Ci fu una vera e propria caccia all'italiano, con esecuzioni sommarie, deportazioni, infoibamenti. In quel periodo solo a Trieste furono deportate circa ottomila persone: solo una parte di esse potr? poi far ritorno a casa. I crimini ebbero per vittime militari e civili italiani, ma anche civili sloveni e croati, vittime di arresti, processi farsa, deportazioni, torture, fucilazioni, e si protrassero per alcune settimane, sebbene a Trieste e a Gorizia fra il 2 e il 3 maggio fosse arrivata anche la seconda divisione neozelandese del generale Bernard Freyberg, inquadrata nell?VIII armata britannica. Fin? il 9 giugno quando Tito e il generale Alexander tracciarono la linea di demarcazione Morgan, che prevedeva due zone di occupazione ? la A e la B ? dei territori goriziano e triestino, confermate dal Memorandum di Londra del 1954. ? la linea che ancora oggi definisce il confine orientale dell?Italia. La persecuzione degli italiani, per?, dur? almeno fino al '47, soprattutto nella parte dell'Istria più vicina al confine e sottoposta all'amministrazione provvisoria jugoslava.

Le cifre:

Quante furono le vittime? Secondo alcuni: 20-30 mila. Ma un?indagine minuziosa del Centro studi adriatici raccolta in un albo pubblicato nel 1989 le fa scendere a 10.137 persone: 994 infoibate, 326 accertate ma non recuperate dalle profondit? carsiche, 5.643 vittime presunte sulla base di segnalazioni locali o altre fonti, 3.174 morte nei campi di concentramento jugoslavi. Non solo fascisti: erano presi di mira tutti coloro che si opponevano al disegno dell'annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia, compresi molti antifascisti, membri del Cln che avevano fatto la Resistenza al fianco dei loro assassini. La "caccia al fascista", infatti, si esercit?, perfino con maggiore precisione, nei confronti di antifascisti, i componenti dei Comitati di Liberazione Nazionale di Trieste e di Gorizia, e gli esponenti della Resistenza liberaldemocratica e del movimento autonomistico di Fiume. Dunque, infoibati perchè italiani. Lo sostiene anche lo storico Giovanni Berardelli: "La loro principale colpa era quella di essere, per la loro nazionalit?, un ostacolo da rimuovere al programma di Tito di annessione del Friuli e della Venezia Giulia". Da cui l'odierna accusa di genocidio o di pulizia etnica.
"Le foibe - sintetizza lo storico triestino Roberto Spazzali - furono il prodotto di odii diversi: etnico, nazionale e ideologico. Furono la risoluzione brutale di un tentativo rivoluzionario di annessione territoriale. Chi non ci stava, veniva eliminato".
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Chamo
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Messaggio da Chamo »

Credo che davanti a tanto orrore, le parole siano insufficenti ad esprimere qualsiasi giudizio o commento.
La memoria ? una cosa assai importante, ed ? proprio in ragione del significato che questi episodi che macchiano la storia dell'uomo, hanno, non si deve mai dimenticare che anche le Foibe, cos? come altri di questi terribili fatti, sono generati dall'uomo. Non voglio credere che l'uomo sia solo questo, tenebra, negazione all'intelletto: la speranza e convinzione che nell'uomo vi sia anche una parte luminosa, una parte che esalti le qualit? intellettive degli esseri umani, mi aiuta a sopportare la vergogna ed il dolore generati da coloro che nella stessa orrenda espressione della propria abietta coscienza, negano implicitamente all'essere umano, una qualsiasi parte spirituale.
Consapevolezza e dignitoso senso di impotenza davanti ad un orrore che non ha nome, ma che ciclicamente si ripete mascherato dietro pseudo ideologie evoluzionistiche o territorialistiche: ricordiamo, e che sia un ricordo indelebile e presente in ogni momento in cui la presunzione umana si rende minacciosa....e che un nostro pensiero vada a coloro che vennero sacrificati ed a coloro che nel sacrificio dei propri cari, hanno perduto la gioia delle proprie stesse esistenze.

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Mekare
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Messaggio da Mekare »

Non dimentichiamoci neanche di Marzabotto ('44)....e dell'inverno del '45, in cui il generale Alexander tentò di indurre i partigiani a cessare la resistenza...ma loro insistettero ancora e ancora, malgrado i rastrellamenti tedeschi..sono stati i partigiani a farci vincere la Guerra.Ricordiamocelo.
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Messaggio da Gufo »

Hai ragione Mekare...e che strana questa discussione!
non l'avevo mai letta..
un canto per te piccola
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DarknessItalia
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Messaggio da DarknessItalia »

Mekare ha scritto:Non dimentichiamoci neanche di Marzabotto ('44)....e dell'inverno del '45, in cui il generale Alexander tentò di indurre i partigiani a cessare la resistenza...ma loro insistettero ancora e ancora, malgrado i rastrellamenti tedeschi..sono stati i partigiani a farci vincere la Guerra.Ricordiamocelo.
Si ma non mischiamo sacro e profano, qui non si parla di partigiani italiani che lottano contro un invasore, qui si parla dei partigiani di Tito (meglio più che partigiani "non ho mai capito perchè chiamassero partigiani una banda di assassini e predoni" si parla di criminali di guerra) gentaglia che ha ucciso italiani, non in quanto invasori, bensì in quanto minoranza etnica da eliminare e terrorizzare per poter "RUBARE" loro case e possedimenti, null'altro...

Darkness Italia
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Messaggio da Mekare »

esatto,io non stavo ovviamente parlando dei partigiani di Tito ma delle stragi subite dalla resistenza italiana. A cui, infatti, anche io seguaci di Tito hanno contribuito. Nel mirino degli jugoslavi c'erano, infatti, non solo fascisti ma anche molti esponenti della Resistenza liberal-democratica. E non si parla tanto di sterminio etnico,quanto di un'epurazione contro i nemici del comunismo.
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