Parlare con la Natura.

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Hermete
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Parlare con la Natura.

Messaggio da Hermete »

Il titolo dovrebbe semplificare quanto intendo con questo post, ma noto che in questo caso si potrebbe ben fraintendere!! :roll:

Per "parlare" con gli elementi naturali non intendo il linguaggio comune, ma il contatto che si pu? stabilire con essi, di qualunque tipologia esso sia.
Come pu? l'uomo concepire un linguaggio che, purtroppo, oggigiorno non riconosce? E ancora, vivendo in un mondo differente, moderno, tecnologico... questo contatto pu? ancora apportarci sostegno ed aiuto?
Con questo intendo che bisogna anche considerare il punto di vista che, soprattutto uomini di scienza, ma non solo, esternano alla societ? ovvero che forse l'uomo del 2000 ha più da spartire con la teconologia meccanica che con un albero!!!

Una sorta di adattamento alla nuova era quindi, sicuramente in regola con quanto la Scienza afferma (Darwin), ma che non si pu? negare non ha apportato grande soddisfazione agli uomini, un appagamento... ma una continua ed estenuante ricerca di qualche cosa di più. E, se abbiamo qualche nozione di psicologia, non possiamo tralasciare che la ricerca di un qualcosa scaturisce da un desiderio inappagato e quindi da INFELICITA'.

Io credo che la Natura sia continuamente in contatto con l'uomo, in fondo lo deve essere... deve tenere un legame con ogni suo figlio, solo che ritengo che la colpa sia nostra... non siamo capaci di riconoscere sempre questo arcano linguaggio.
Questa ? una nostra mancanza dovuta al nostro graduale distacco da essa, accostandoci agli agi che la vita odierna ci offre, e l'ostinarci a non riconoscere dei nostri errori non fa altro che foderarci maggiormente gli occhi.
Considerare l'essere umano come figlio della tecnologia in questa che ho sentito spesso definita come l'era dei computer, ? a mio modesto parere, un'assurdit? perchè per quanto ci si possa esser adagiati a tali agi, sempre dalla Natura perveniamo, e con essa rimane un legame che forse non possiamo vedere, ma sicuramente percepiamo in tantissimi momenti che magari definiamo come bizzarri solo perchè per noi inconsueti.

Ma noi, pagani che della Natura facciamo nostra insegante, come possiamo ristabilire questo contatto?

Tutto si modifica, nulla si crea e nulla si distrugge... da questa legge dovremo intendere che abbiamo delle possibilit?, in quanto questo legame:

1) Non si ? mai creato ma c'era gi?... per Natura;
2) Non si ? mai distrutto in quanto nulla si distrugge;
3) Si ? modificato, e forse ci possiamo ricollegare al discorso sull'adattamento che ho affrontato prima.

Ma io aggingerei anche un altro punto, e cio?:

4) Questo legame c'? ancora nella sua purezza, ma ? solo che nascosto... non si ? modificato, ma ? stato soppiantato da un altro.

Dai punti tre e quattro possiamo considerare una cosa, che dobbiamo riportare alla luce un qualcosa che si persenta diverso... Io, personalmente, ritengo il punto 4 come quello maggiormente possibile.

Ma ritornando al COME poter riportare in auge questa "capacit?" o come la vogliate intendere, io direi che sicuramente aiuta il sapersi porre in una fase in cui, riconosciuti una serie di limiti alla propria mente, volendoli superare per migliorare se stessi, comprendendo quanto si possa imparare da ci? che ha millenni di storia e che solo un'incomprensione di linguaggio ci divide da essi, sia un ottimo inizio.
Credo che il rispetto della Natura, considerandola come noi parte di essa ed essa parte di noi (concetto dell'UNO), ritrovare quindi la Natura dentro di noi, e considerare l'esterno come un eco di ci? che gi? avviene in noi, sia un secondo passo... certo che queste sono parole, solo parole che non hanno alcuna valenza se non si ? compresa la loro essenza, la quale pu? avvenire (sempre a mio parere) solo attraverso la sperimentazione di quanto detto, sperimentazione come esperienza.

Premetto che in codesto post, per quanto possa essere interessante sul perchè di tali contatti, vorrei soffermarmi e riflettere sul come questo avviene... decidete voi, ovvero sotto vostra esplicita richiesta, di ricevere messaggi dalla Natura oppure pensate sia lei stessa che intenda esprimersi ed essere recepita da voi?

Come avviene ci? (se non ? troppo intimo parlarne?).


Hermete
elfobianco)O(
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Messaggio da elfobianco)O( »

Bellissimo topic Hermete, ? un argomento al quale sono molto legato, la Natura e le sue leggi, il come tutto ? organizzato e di come possiamo interagire con Essa che ? parte di noi e noi parte di Lei. Sicuramente il legame che c'? tra le cose del creato esiste lo scopo ? la vita e le loro intercessioni, i linguaggi sono diversi verissimo, si sono modificati nelle ere ma sicuramente non si ? istinta la voglia di comprendere cio che la natura ha da offrirci, e lei ha ancora la voglia di conoscere cio che noi possiamo dare ad essa (sperando che non siano problemi si intende ^^). Purtroppo l'uomo molte volte non ascolta, non lo fa con la sua stessa specie fregandosene altamente dei problemi degli altri, figuriamoci se pu? sentire il grido disperato che la Natura ci lancia.(Scusate questa piccola parentesi ma mi sentivo in dovere di scriverlo anche se ho deviato un p? il discorso).

Tornando al discorso del topic, il mio rapporto con la ?Natura ? molto intenso e non posso dire che ? lei che mi chiama o che sono io che la chiamo, penso che sia un volerci che viaggia in entrambe le direzioni, mi spiego meglio, quando ho bisogno di un conforto che una persona non riesce o non pu? darmi mi basta staccare tutto e andare a fare un giro dove ci sia anche un solo albero, purtroppo nelle citt? gli spazi verdi sono sempre pochi e quei pochi che ci sono sono immersi nel caos quotidiano che ti ributtano nei problemi sociali, quindi mi piace interagire con la Natura e con essa col divino anche stando di fronte a un solo albero ed osservalo, sembro quasi uno stupido mentre lo faccio più volte mi sono accorto di come i miei amici mi guardano in quel momento ma poco mi importa perchè in quell'istante sono in pace con me stesso e sto capendo le cose di cui ho bisogno, il resto il contorno per un attimo posso accantonarlo. Il legame che l'uomo ha con Essa credo sia solamente assopito dentro di noi come sono assopite molte altre cose, non so se sono sommerse dai problemi che riputiamo "più importanti" per il nostro attuale criterio di giudizio.

A volte penso che questa era dei computer sia una bellissima cosa e lo ? senz'altro ma ripensando alle cose che i Pc ci negano (solo perchè vogliamo negarcele) mi sento giu, non perchè sono loro a tenerci occupati ma perchè hanno creato altre distrazioni per "soppiantare" la voce della natura stessa, anche i Pc tutto sommato sono parte integrante della natura come il tutto e anche in loro c'? il principio della natura, mi sembra anche che da qualche parte ho letto di cyberpaganesimo, una sorte di pagano che ha "dimenticato" il legame con la natura vera delle cose, la cosa mi lascia molto perplesso a dir la verit?, ma sono anche molto fiducioso del rapporto che io e la Natura abbiamo e nei momenti in cui interagiamo sono i momenti più belli e più importanti in assoluto, il rapporto esiste la natura mette tutta se stessa per preservarlo e ci chiama di continuo, in tutti i modi possibili e che molte volte non cogliamo, il vento, un animale che ci "chiama", il cinguettio degli uccelli, le nuvole in cielo tutto un grande messaggio basta conoscere la lingua giusta da usare per interagire, e sono sicuro che il dialogo da un bel pezzo si stia anche rafforzando e si stia riprendendo. Quindi che dire W L'UNO.

Elfo)O(
zodd
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Messaggio da zodd »

Il problema principale ? che l'uomo ha voluto porsi al centro dell'universo (o almeno ne ? convinto) ed escludere la natura dalla propria vita. Forse proprio perchè era portatrice di consigli l'ha voluta zittire perchè di consigli non ne aveva più bisogno e appena ha ottenuto le armi per dominarla non ha saputo trattenersi ...ma questo gi? lo sappiamo...la conseguenza ? un effetto a catena dagli effetti devastanti. Sapete bene quanto sia difficile e complesso trovare un contatto con la natura se esso ? solo mentale (con il traffico sotto casa, l'odore di smog, il grigiore delle citt?, l'assenza di rumori "naturali" ecc). Se appunto anche per le persone che "ricercano" la natura avere un contatto richiede cos? tanta concentrazione (almeno all'inizio), quli sono le possibilit? di "percepire" la natura per chi ne ? indifferente? Per questo ci? che l'uomo ha costruito ci allontana dalla natura, non perchè il legame possa essere rotto o sminuito, ma perchè esso viene sepolto dall'indifferenza
I computers, come tutta la tecnologia, nonostante sia sicuramente frutto della natura come dice giustamente elfobianco credo che nel suo rapporto con l'uomo prevalga il fatto che i PC sono strumenti prettamente ludici (nella stragrande maggioranza, e lasciando da parte chi ci lavora) atti a riempire il gi? poco tempo libero di ciascuno di noi e quindi, ancora una volta, a distrarci offrendo tante alternetive ad una sana pausa di riflessione con noi stessi e con ci? che ci circonda.
Nel mio cammino sono arrivato ad un punto in cui ho la consapevolezza che la natura ? in perenne contatto e cerco, soprattutto quando ho bisogno, di aprirmi per accogliere i suoi messaggi...quindi forse dovrei dire che "sono io a chiamarla", anche se devo dire che una volta rotto il ghiaccio ? tutto molto più facile e, se alza un p? la voce, a volte riesco a sentirla anche quando son indaffarato. Come 'scusante' ho tutte le distrazioni della citt?...quando torno a casa (un paese MOLTO tranquillo) il contatto con la natura ? davvero molto più semplice ed istintivo... Anche qui per? a volte sento il bisogno di andare in quelle poche aree verdi che ci sono (parole sante elfobianco) e a quel punto mi sento veramente sommerso di sensazioni, finora sempre benefiche, e per un p? dimentico tutto il resto, tutte le distrazioni di ogni giorno assumono il loro reale ed infimo peso, mi muovo sotto l'effetto di un istinto rinato e di mille voci che mi sussurrano...insomma per il momento svolgo ancora un ruolo 'passivo', al fine (e in attesa) di crescere ancora.
Condivido il pesiero di Hermete anche se credo che il rispetto della natura dovrebbe essere il passo che precede tutti gli altri, perchè sintomo di consapevolezza e presa di coscienza che le regole non possono e non devono essere aggirate ad ogni costo ma bisogna comprenderle e rispettarle. Questa sarebbe gi? una bella ammissione che chiss?, potrebbe anche far scendere l'ego personale ad un livello più recettivo nei confronti della natura. E poi per quanto vero sia il fatto che dobbiamo adattarci, evolvere in qualche modo, ? un concetto che ritengo giusto ma mio malgrado non riesco proprio a concepirlo in questo caso...o, per essere più chiari, non riesco a vedere un modo per farlo...
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Chamo
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Messaggio da Chamo »

E' certo un topic interessante e mi trova daccordo con quanto ? scritto, in particolare ....
l'uomo ha voluto porsi al centro dell'universo
e da bravo presuntuoso che ? sta cercando in tutti i modi di ottenere la assoluta supremazia su ogni cosa nel creato.
Se questo ? il presupposto su cui si fondano le attuali situazioni relative al rapporto perduto con la natura, ? palese la non volontà di avere nessun rapporto con nessuna cosa, a meno che non sia stata assoggettata al volere dell'uomo. Una civilt? che sta distruggendo il pianeta in cui vive, non solo per la sua sopravvivenza, ma per la sete cieca di possesso, di ricchezza, di ulteriore supremazia. Gioco che sta gia mostrando a chi li vuole vedere, i contorni di quella che sarà la fine. Non credo di esagerare, ne di spaventare nessuno. La mancanza di legami con la natura ? comunque una gravissima carenza che modifica ulteriormente la natura dell'uomo, privandolo anche dell'idea che la natura possa " parlare" con lui.
Non ? certo un epoca di sacrificio e di ricerca interiore; basti guardare alle cose a cui viene data importanza. Non importa se queste cose hanno realmente o meno un'importanza, ? il sistematico tentativo di rendere l'uomo uguale. Cloni di una entità che se privata della materialit? a cui ? legata, non riconosce più l'importanza della sua stessa esistenza in quanto essere. Si spera che tra le continue distrazioni che riempiono la mente dell'uomo di frivole e futili ideologie, la scintilla divina possa splendere quel tanto che basta a far si che lo stesso uomo si ponga delle domande, smettendo di adattarsi all'accettazione sistematica di tutto quanto gli viene proposto/imposto. Voglio sperare che proprio dalla mancaza di tale contatto con la natura, rinasca come un'Araba Fenice, la volontà ed il piacere di ritrovarsi, di reimpossessarsi di quel s? che giace sommerso dalle costruzioni mentali e dai limiti, ma che conserva il segreto per potere ancora ascoltare e parlare alla natura.
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Felce
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Messaggio da Felce »

Citazione:
l'uomo ha voluto porsi al centro dell'universo

e da bravo presuntuoso che ? sta cercando in tutti i modi di ottenere la assoluta supremazia su ogni cosa nel creato.
Cosa leggono i miei occhi..O.O....chamo caro,ora,rire che l'uomo ? presuntuoso ? sacrosanta verit? ma non ? stato totalmente negativo.Se guardate indietro vi accorgerete che questo porsi al centro di tutto,l'uomo ha cercato di evolversi un grande sforzo per porre le cose al proprio livello anche se s? benissimo che certe cose sono difficili da scoprire e a cui la mente umana pu? solamante tendersi e mai comprenderla del tutto.
Guardate al Rinascimento non solo come imput artistico ma anche come speculazioni sulla natura,studi alchemici magici,scientifici...
L'uomo sicuramente ? dotato di una capacit? apparentemente superiore rispetto agli animali,alle piante,se ragiona privandosi momentaneamente delle bassezze...la superiorit? ? solamente nelle capacit? di comunicazione,non in s?!
Difficile ma non impossibile come sempre tutto deve essere guardato nell'ottica del tempo che si vive.
Oggi ? anarchia pura U.U..in tutto,a volte penso che ? buffo il tentativo di "ritornare a dialogare" con la natura,giustissimo se fatto gradualmente e coscienziosamente,molto spesso si crede di farlo avendo due piantine sul balcone,magari parlandoci,trattendo bene le proprie bestiole,? apparenza ? la consapevolezza di poterlo fare che manca.
Non ? la passeggiata nel bosco che ti rende parte del tutto ma ? sempre la consapevolezza di farne veramente parte,forse ? la lontanaza dalla Natura a non farcelo notare e penso che ci vorr? molto tempo prima che ritorni una rieducazione in tale senso.Pessimista e molto scettica in materia.
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Chamo
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Messaggio da Chamo »

Sai, Felce, ti darei ragione in pieno se l'uomo, oltre ad avere elevato...
cercato di evolversi un grande sforzo per porre le cose al proprio livello anche se s? benissimo che certe cose sono difficili da scoprire e a cui la mente umana pu? solamante tendersi e mai comprenderla del tutto
....non avesse continuato l'elevazione sostituendosi a ci? che avrebbe potuto elevare ancora ( forse ).
Premetto che la mia asserzione relativa a questo discorso era non rivolta al pensiero illuministico, artistico e comunque di elevazione che hai sottolineato tu. Io mi riferivo maggiormente ad un discorso legato alla propensione a sostituire e manipolare anche le evidenze che non gli sono state gestibili. Forse stiamo trovando ulteriori motivazioni ad una unica e centrale ragione. La superbia di ritenersi al di sopra della natura stessa..partendo dal fatto che non la si conosca più e la si sfrutti a proprio uso e cosumo senza mai rivolgerle uno sguardo di benevolenza e di familiare comunanza....che nonostante tutto ancora ci fa animali figli della natura.
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Hermete
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Messaggio da Hermete »

Un'altra cosa... ma l'uomo come pu? comprendere un linguaggio cos? profondo se non riesce a comprendersi con gli stessi suoi simili, e soprattutto se stesso?

Non ? per caso come tentare di insegnare ad un bambino di un anno a parlare senza che ancora sappia dire "mamma"?!?


Hermete
zodd
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Messaggio da zodd »

E' proprio questo il punto: l'uomo infatti sarebbe alquanto stupido se non approfittasse della sua posizione per "prevalere" in natura, per? qui non si parla tanto dello studiare, alterare, soggiogare la natura, quanto dell'atteggiamento estremista che si sta sviluppando negli ultimi tempi. L'uomo non ha più paura, pensa di aver dominato tutto e crede di non aver più bisogno di salvaguardare la natura perchè ? accecato da questa brama dell'avere tutto..ad ogni costo. E non si accorge che egli stesso fa parte della natura...e quindi la guerra che fa in parte va anche contro di s?. Mentre prima la natura riusciva a difendersi, e quindi continuava ad esserci un certo equilibrio, adesso ? tutto stravolto. Francamente credo che uno scenario di autodistruzione (un p? apocalittico) non credo che sia cos? lontano (in termini di ere, non certo di anni) a meno che non ci sia un'inversione di tendenza ...e non ci sono i presupposti che lascino sperare che ci? possa avvenire...ma si sa: l'umanit? ha sempre preferito scervellarsi su come risolvere i guai piuttosto che prevenirli
Non ? la passeggiata nel bosco che ti rende parte del tutto ma ? sempre la consapevolezza di farne veramente parte,forse ? la lontanaza dalla Natura a non farcelo notare
correggimi se sbaglio ma qua prima dici una cosa e poi in parte la neghi...la passeggiata nel bosco non ti aiuta forse ad essere più a contatto con la natura e a prendere consapevolezza di farne parte? vivendo davanti all'asfalto, i computers e la playstation logica deduzione sarebbe appunto quella di dire che siamo figli della tecnologia...e come si potrebbe smentire? La consapevolezza ? dura da ricercare con queste profonde convinzioni sulle quali siamo cresciuti...un contatto diretto non pu? forse essere un valido aiuto??

Hermete, per la seconda "domanda" la mia opinione ? che questo linguaggio, essendo innato, trascende ogni conoscenza. Nel senso che non c'? bisogno di impararlo, bisogna semplicemente riscoprirlo e assecondare le proprie sensazioni. Per usare un paragone simile al tuo pu? essere come mamma e figlio: c'? incomunicabilit? in quanto il bambino ancora non ha imparlato a parlare, ma si intendono a perfezione e ognuno riesce a percepire i fabbisogni e i sentimenti dell'altro. Il nostro linguaggio ha bisogno di essere imparato,e pur permettendo una trasmissione molto più complessa e accurata dei pensieri genera anche molte incomprensioni (delle quali accennavi). Un linguaggio innato ? di per s? semplice, diretto e non ammette doppi sensi. E in più non c'? bisogno che qualcuno lo insegni! Sar? forse questo che rende difficile la comunicazione con la natura (e cio? il dover "lasciare da parte" tutto quello a cui siamo abituati)?
Ghaladh
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Messaggio da Ghaladh »

Per quanto mi riguarda, ho fiducia nel fatto che gli Dei sistemeranno ogni cosa, auspicabilmente con la definitiva rimozione del genere umano dal pianeta.

Per quanto mi riguarda, invece, il "linguaggio della natura"... non esiste! L'uomo ne fa parte qualunque cosa faccia o pensi. Armonia non ? comunicazione, ma convivenza. La "Natura", nel senso di "Vita", ha i suoi rappresentanti, le sue divinit?; rapportandoci ad esse, potremo trovare il cosiddetto "dialogo con la Natura".

Un'altra via per trovare l'armonia ? data dalla scienza: sappiamo come funziona il ciclo clorofilliano, sappiamo come vivono quasi tutti gli animali... sappiamo anche come si potrebbe fare per poter vivere preservando questi ritmi; la scienza ce lo dice... ma ce ne freghiamo.

Parlare di "dialogo con la Natura" ? fuorviante. Parliamo di "rispetto per la natura" e le cose parranno persino ovvie. Come pagano politeista ritengo che siano le Intelligenze che governano la natura i miei maestri, e non la Natura in s?, che ? solo un concetto per definire una forza.
Se stiamo discutendo di Entit?, allora il modo di comunicare lo conosciamo (ognuno ha il suo), ma se cerchiamo il rapporto diretto con la Natura in quanto Forza, allora parleremmo al vento.
Hermete
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Messaggio da Hermete »

Per quanto mi riguarda, ho fiducia nel fatto che gli Dei sistemeranno ogni cosa, auspicabilmente con la definitiva rimozione del genere umano dal pianeta.
Non penso che si risolverebbe niente, perchè ? come se, vedendo un fiore che presenta una malattia, invece di curarlo, lo si estirpa.
Concordo che il genere umano sta causando molto dolore al suo mondo, ma non credo che sia un male irreparabile in quanto confido sempre nella ciclicit? del tutto e che quindi ritornino tempi in cui si ampli la consapevolezza dell'uomo sulle sue azioni.

Sul secondo e terzo punto sono d'accordo, comunque dato che considero il Tutto come collegato, parlare di Intelligenze o di Forze non ? cosa assai diversa, in quanto le Forze sono governate dalla Intelligenze da te citate, ovvero sono le cause ed i fini da essi scatenati.


Hermete
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