Il " MISTERO" si avvicina.......

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Chamo
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Messaggio da Chamo »

In effetti, in relazione a questo argomento non si ? citato il fatto che ? molto importante ascoltare se stessi e capire sino a che punto si potrebbe tollerare una manifestazione di tipo paranormale come quelle citate.
Tante volte si ? detto che nell'arte non si devono mai saltare le tappe, e non si deve mai pretendere di andare oltre.
Anche e sopratutto in questo caso che ci mette a tu per tu con manifestazioni che vanno aldil? delle leggi fisiche che conosciamo, assistere a tali fenomeni ? quantomeno destabilizzante e quindi anche per questo ? consigliato " non sopravvalutarsi".
Per questo la cautela ? da ritenersi una importante alleata.
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Ghaladh
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Messaggio da Ghaladh »

Fin da bambino assistetti a diverse manifestazioni "inspiegabili" e ci misi diversi anni prima di decidere di non averne più paura.
Quando ero piccolo (6 anni circa) tutte le notti vedevo la stessa ombra proiettarsi sulla parete poco fuori la mia camera da letto, nel ballatoio che separava le stanze.
In casa mia, i primi tempi, le porte erano vietate... non so perchè, ma i miei le avevano staccate tutte, ad eccezione di quella della loro camera e quella d'accesso alla casa (per ovvi motivi)... io insistevo affinch? la rimettessero nella mia stanza, ma non potevo spiegare perchè fossi tanto insistente su questo fatto. Temevo che mi avrebbero preso in giro e che non mi avrebbero creduto.
Dopo tre anni di terrore, ogni notte passata rannicchiato sotto le coperte, decisi che ero stufo di vivere cos?, allora mi alzai e camminai verso quest'ombra umanoide con la testa di lupo. Le gambe mi tremavano, ma era esasperato dalla paura e non volevo più averne, cos? allungai la mano verso di essa.
Sentii una strana sensazione, al contatto con quella forma semi-incorporea: era come passare la mano in una nuvola di fumo densissimo, ma fresco... non freddo.
L'ombra rimase ferma e allung? a sua volta la mano, sfiorandomi le labbra.
Da quella notte, prima di addormentarmi le auguravo la buona notte e la ringraziavo per farmi da guardia (credo che fosse quello il suo compito). Quando intorno ai 10 anni smise di manifestarsi mi sentii molto solo... quello che all'inizio mi faceva paura, che in seguito era diventato un garante della mia sicurezza, scomparendo lasci? che la mia paura tornasse.
A quell'epoca il rapporto dei miei genitori iniziava a sfaldarsi e stava cominciando a degradare verso la separazione che sarebbe sfociata poi, tre anni dopo, nel divorzio.
Come capita a molti bimbi che vivono delle brutte situazioni famigliari, si presentarono dei violenti episodi di Poltergaist (perlomeno li interpreto in questo modo) e il terrore ricominci? a presenziare ogni mia notte. Chiss? come mai di giorno non avveniva mai nulla di strano, sebbene vi furono almeno un paio di episodi particolarmente strani che ricordo...
La mia vicina di casa mi regal? uno scatolone di vecchi libri (mi piaceva leggere fin da bambino) e fra questi ve ne era uno "per caso" dimenticato che trattava di spiritismo e di fenomeni paranormali (in quel periodo la mia bisnonna aveva cominciato ad insegnarmi i primi rudimenti filosofici dell'Arte, inoltre).
Lo lessi avidamente, tenendolo nascosto ai miei che me lo avrebbero levato senz'altro.
Quando cominciai a capire quello che avveniva, grazie alle conoscenze che quel libro mi aveva dato, la paura diminu?... quel libro diceva che gli spiriti potevano essere controllati, che alcuni di questi erano persino utili; c'erano formule e rituali, meditazioni ed esercizi... man mano che la conoscenza aumentava, diminuiva la paura... e cresceva l'esigenza di sapere.
Cominciai ad investire la mia bisnonna di domande, cercavo il contatto con gli spiriti e la religione animista cominciava a trasformare il mio Credo.
A 11 anni obbligai mia madre ad insegnarmi a leggere le Sibille ed in seguito i Tarocchi. A 14 rubai in libreria la Clavicola di Salomone (non potevo chiedere soldi ai miei per comprare un libro del genere, visto che controllavano ogni mio acquisto, com'era giusto che fosse).
La paura ? frutto dell'ignoranza e la si pu? dominare veramente solo attraverso la Conoscenza... senza Conoscenza puoi solo reprimerla.
In fondo, pensandoci bene, io studio soprattutto per non avere più paura.
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Chamo
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Messaggio da Chamo »

Ho letto con interesse il racconto di Ghalad e non ho potuto fare a meno di considerare che in alcuni casi, " l'inizio" ? simile a molti; dico questo perchè anche nel mio caso ebbi un incontro molto precoce con l'invisibile del quale non sapevo proprio niente. Di questi racconti ne ho sentiti tanti e tutti hanno in comune la spontaneit? dei primi fenomeni e la giovane et? dei soggetti.
Indubbiamente non posso che essere daccordo con ci? che ha detto Ghalad in relazione al fatto che lo studio allontana la paura, e che senza di esso si percoccerebbe un sentiero che essendo senza una " segnaletica" chiara, porterebbe al caos!
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Hermete
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Messaggio da Hermete »

Credo che la paura sia un ostacolo imponente, ed a tal proposito mi vengono in mente le parole del mio master Reiki in merito ad una discussione a riguardo: asserendo che il primo livello Reiki, poichè apriva determinati canali poteva dare adito a delle manifestazioni ?paranormali?? ma se uno aveva paura queste non si sarebbero fatte n? vedere n? sentire.

Da quando ho iniziato non mi si ? materializzata davanti alcuna entità? gli avvenimenti che mi si sono presentati e che mi hanno fatto pensare alla presenza di qualche essere superiore sono stati molto ?soft?, e non saprei trovare altro termine!

Per soft intendo situazioni leggere, ed indirette? delle quali ho io stesso dubitato, e questo mi ha permesso di non morire dalla paura. Eh si, ammetto che sono sempre stato molto fifone, ma per fortuna anche curioso, e la curiosit? mi ha anche spinto a voler andare oltre per conoscere, fino a diventare una volontà di ricerca per un miglioramento della mia persona.

Torner? in topic. Due situazioni mi hanno abbastanza turbato?. Una quando durante una meditazione sentivo qualcuno che mi osservava, come se mi girasse intorno, e percepivo questa entità come malevola. Seppi mantenere la calma fino a che non sentii l?entità lontana.
Altra volta mentre stavo lavorando, turno notturno, ad un certo punto si ? aperta la porta (un bel portone grosso e blindato). C?era vento quel giorno, ma l?idea che quel portone si sia aperto cos? da solo ? davvero folle.

In quel momento provai una forte emozione, chiesi mentalmente se c?era qualcuno e quindi di manifestarsi? non avevo paura, ero solo emozionato? molto emozionato.

Ho sempre invidiato chi ha contatti più diretti, ma mi rendo conto anche che quella paura anche se piccola, si ? sempre manifestata in determinate situazioni? e mi chiedo se in quelle determinate situazioni i miei sensi non abbiano iniziato a percepire qualcosa (o qualcuno) e a sua volta la mia paura abbia bloccato il possibile contatto.
Ghaladh
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Messaggio da Ghaladh »

Credo che certe attenzioni "invisibili" siano su di noi sin dalla nascita. Man mano che si cresce arrivano messaggio adeguati all'et? o al proprio cammino.
Io mi chiedo come reagirei se fossi rimasto "a digiuno" di certe conoscenze, senza avere alcun incontro, e tutto ad un tratto, dopo 30 anni di vita razionalista e scientifica, mi trovassi in contatto con la stessa ombra che mi spaventava tanto da bambino, ma che alla fine mi sono sforzato di affrontare. Forse, con una mente meno elastica ed avvezza a certe cose, avrei bellamente ignorato l'avvenimento giustificandolo come "allucinazione" o "illusione ottica", o chiss?... sarei morto di paura? :-)

Quello che ti ha spinto a resistere al timore durante la meditazione, Hermete, ? forse la conoscenza che avevi acquisito gi? allora, mentre lo stato d'animo che ti faceva sfidare la possibile presenza invisibile che spalanc? il portone rinforzato ? quel genere di curiosit? talmente forte da spingerti ai limiti dell'imprudenza (caratteristica fondamentale per questo genere di studi, secondo me, seppure debba necessariamente essere accompagnata da un'attenta capacit? di valutazione dei rischi).

Tanto per ridere, Hermete, io avrei molta più paura della gente che potresti incontrare tu col tuo lavoro, piuttosto che il ritrovarmi un antico demone mesopotamico nel frigorifero :).
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Messaggio da Hermete »

Tanto per ridere, Hermete, io avrei molta più paura della gente che potresti incontrare tu col tuo lavoro, piuttosto che il ritrovarmi un antico demone mesopotamico nel frigorifero
Eh eh si forse hai ragione, ma purtroppo sono un uomo e come tale estremamente ignorante, soprattutto di fronte a ci? che non conosco.

Concordo con quanto scrivi... volevo aggiungere anche una cosa. Il fatto di ricevere certe manifestazioni, o comunque accorgersi di esse, pu? significare che in fondo si stia svolgendo il proprio cammino nella maniera giusta? Talvolta possiamo ricevere come delle prove di coraggio da parte degli Dei o delle entità stesse?


Hermete
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Messaggio da Ghaladh »

Talvolta possiamo ricevere come delle prove di coraggio da parte degli Dei o delle entità stesse?
Perch? no? Potrebbe essere! :)
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Chamo
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Messaggio da Chamo »

Scusate se far? il bastian contrario, ma non credo che lo studio ed il cammino magico abbiano niente a che fare con le olimpiadi.
Non penso che una manifestazione si da interpretarsi come premio per la nostra devozione all'arte o alla nostra bravura nell'aver raggiunto un traguardo.
A parte questo, ? un po' una contraddizione in termini se pensiamo a quanto scritto a proposito delle manifestazioni e della paura.
Come potrebbe un'entità mettere alla prova il nostro coraggio? Apparendo? ......magari all'improvviso ...cos? ci saltano le coronarie!
Non pensate sia più ragionevole pensare che una prova della dedizione e della corretta maniera di percorrere il cammino dell'arte ci possa venire da un'entità in modo diverso? Credo che una prova di coraggio e di conferma al nostro lavoro sia "l'illumnazione"per affrontare il passo successivo, oppure l'illuminazione che ci fa comprendere come "quella cosa" abbia altre valenze e possa essere più importante di quanto abbiamo creduto.
Personalmente credo che questo tipo di gratificazione ricevuta dalla presenza di un entità sia riconducibile ad un tipo di pensiero tipicamente umano, terreno e che si avvale dei sentimenti che tutti conosciamo, tra i quali la gratificazione stessa. Se partiamo dal presupposto che le entità sono svicolate da ogni sentimeno umano, non ? pensabile che si comporti come un umano per gratificarci ne tantomeno godr? di tali sentimenti cos? terreni per chi ? spirito.
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Berkana
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Messaggio da Berkana »

Ma invece di gratificazione si potrebbe parlare più semplicemente di praticare in un certo ambito e quindi avere più possibilit? di avere a che fare con maniestazioni paranormali.
O no?

Berk
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Messaggio da Ghaladh »

Bhe, immagino che le entità conoscano le nostre paure, avendo esse stesse compiuto un passaggio sulla dimensione materiale. Forse, "il test dell'apparizione", pu? essere un modo per capire quanto siamo pronti ad addentrarci nei misteri del mondo invisibile.
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