La leggenda di Proserpina, tipicamente siciliana, fu cantata dal poeta Claudiano (370-408 d.c.). Si racconta che "Plutone, dio degli inferi, stanco delle tenebre del suo regno, decise un giorno di affiorare alla luce e vedere un po' di questo mondo....Dopo un lungo e faticoso cammino emerse infine su una pianura bellissima, posta a mezza costa del monte Enna. Era Pergusa, dal lago ceruleo, alimentato da ruscelli armoniosi e illegiadriti da fiori di tante variet? che mischiando i profumi creavano soavi odori e cos? intensi da inebriare....Ad un tratto, volgendo lo sguardo, scorse in un prato un gruppo di fanciulle che coglievano fiori con movenze leggere, fiori tra i fiori", fra cui, tra tutte, spiccava Proserpina, figlia della dea Cerere.
Il dio degli inferi si sent? bruciare di desiderio ed amore "....e si precipit? verso di lei, che, scortolo, cos? nero e gigantesco, con quegli occhi di fuoco e le mani protese ad artigliarla, fu colta dal terrore e fugg? leggera assieme alle compagne....Il dio dell'Ade, in due falcate le fu addosso e l'abbracci? voracemente e via col dolce peso; la pose sul cocchio, invano ostacolato da una giovinetta, Ciane, compagna di Proserpina, che tent? di fermare i cavalli, ch? il dio infuriato la trasform? in fonte. Ancora oggi Ciane, con i suoi papiri, porta le sue limpide acque a Siracusa."
Cerere, disperata per la scomparsa della figlia, la cerc? per ogni dove, e dopo nove giorni " e nove notti insonni di dolore, decise di rivolgersi a Giove per impetrarlo di farle riavere la figlia; ma Giove nicchiava (come poteva tradire suo fratello?).
Allora Cerere, folle di dolore, decise di provocare una grande siccit? in tutta l'isola. E dopo la siccit? venne la carestia e gli uomini e le bestie morivano in grande quantit?. Non valevano invocazioni e scongiuri alla dea, che era irremovibile.
Giove comprese l'antifona e invi? Mercurio da Plutone per imporgli di restituire Proserpina alla madre. A Plutone non rest? che obbedire. Per?, prima di farla partire, fece mangiare alla sua amata dei chicchi di melograno", che era considerato dagli antichi il frutto della fedelt? coniugale.
"Quando Cerere rivide la figlia, le si precipit? incontro e l'abbracci? con infinito amore: ma poi seppe del tiro del melograno che le aveva giocato Plutone. Corse da Giove a fargli le sue rimostranze e, come in tutte le cose di questo mondo si giunse ad un accordo: per due terzi dell'anno Proserpina sarebbe stata dalla madre e per un terzo dal marito sotto la terra, indicando cos? la buona e la cattiva stagione nel mondo."
Berk
Enna e il ratto di Proserpina
Riflettiamo insieme sulle Divinità e sul loro culto
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