A prescindere dal credo personale, chi si avvicina e si addentra nella fitta selva del percorso magico, prima o poi ? quasi certo che si verrà a scontrare con il male. Male che non ? da vedersi come una cattiva azione o cattivo pensiero, ne come malattia e neppure come sofferenza, nemmeno l'atrocit? più sanguinosa ? il male di cui parlo, ma l'essenza che si nasconde dietro tutti questi avvenimenti, ed ha il potere di causarli, generandoli in maniere diverse e con risultati diversi. Leggendo le parole di bilquis, credo di avere intuito che anche lui ritiene il male come una sorta di essenza divina che genera caos in quanto ? il caos, e che ? all'opposto della stessa essenza divina che tutto mantiene in equilibrio. Anche questa ? da leggersi come dualismo della magia, e non dipendente da esplicite azioni di un mago o strega che sia versato alla manipolazione di tale essenza. La conoscenza del male implica una buona conoscenza delle leggi che regolano la magia, in quanto sono sempre proposte entrambe le possibilit?: un dualismo che vive e si confronta continuamente vincendo della perdita dell'altro. Penso che uno sudioso di magia, sia consapevole che cos? come pu? operare al fine di ottenere cambiamenti che non ledano ne offendano, ne tantomeno rovinino e spezzino l'altrui equilibrio, pu? operare esattamente per il contrario, solo invertendo " le polarit?".
Personalmente non concordo con questa definizione di male, se lo limito ad una malazione che giunge a compimento, o perlomeno preferisco definire malvagia questa azione che si ? servit? del male per generarne altro ( dal male non pu? che generarsi altro male). Il confronto o l'approccio che io intendo con il male, ? con la manifestazione di quella essenza dalla quale tutto ci? che ? negativo, malvagio, lesivo, offensivo si pu? generare.concordo con la definizione di male in quanto azione voluta e portata a compimento con consapevolezza e volonta' piena...
L'azione ? un'altra cosa: una azione di per se pu? essere buona o cattiva a secondo della motivazione che la suscita, e comunque resta soggettiva e legata all'etica di ognuno di noi. Cio che ? bene per me pu? essere male per te!!! Il male che intendo io va oltre poichè non si pone questo futile problema soggettivo e relativo, ma ? la matrice dalla quale pu? prendere forma ogni turpitudine.
E' complesso e facilmente maleinterpretabile questo argomento, e credo che il sistema migliore sia di affrontarlo " pezzo a pezzo", rifacendosi al proprio punto di vista, ma in ragione ed a ragione o torto di quello altrui!!
chamo